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Sport e prevenzione nell’atleta dilettante

Nella pratica sportiva più che in altre situazioni, l’infortunio è una problematica che spesso fa la sua
comparsa, ma non spaventiamoci…
Gli infortuni sportivi possono essere classificati in base alla causa:
– da trauma esempio una caduta
– da contatto causati dal contatto con un altro atleta oppure uno strumenti (pallone o
ostacolo nella corsa)
– da non contatto spesso problemi muscolari o distorsioni articolari
– da sovraccarico quando un infortunio è causato da un allenamento svolto in maniera scorretta, non solo dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativo

L’attività fisica regolare è uno dei principali fattori protettivi per le malattie cardiovascolari e degenerative, infatti, la pratica di fare attività fisica viene incoraggiata come abitudine di vita sin dall’età scolare, e se fatta con dei canoni adeguati il rischio infortuni si riduce drasticamente.

Quali sono i fattori di rischio infortunio?
– Uno stile di vita sregolato con uso e abuso di fumo e alcol porta più facilmente ad un infortunio in quanto il fumatore vive una condizione di ipossia (con l’aumento del monossido di carbonio i globuli rossi non portano ossigeno) e l’alcol intasa i “filtri” dell’organismo (se fegato e reni sono intasati il metabolismo diventa più lento) con conseguenze letali su stati infiammatori e tempi di recupero.

– Un’adeguata nutrizione è fondamentale. Idratazione , giusto dosaggio di micro e macronutrienti consentono al nostro organismo di lavorare al meglio delle sue possibilità.
Per corretta nutrizione non si intende solo la tipologia di cibo ma anche le finestre temporali (metaboliche) in cui esso deve venire assunto, particolare che diviene ancor più fondamentale e troppo spesso trascurato soprattutto dallo sportivo dilettante.

– Rimanendo sempre in tema nutrizione è fondamentale il controllo del peso. E’ evidente
infatti che una persona in sovrappeso farà più fatica a muoversi e il carico sulle sue articolazioni aumenterà favorendo così un usura precoce delle stesse. Fondamentale quindi per chi dovesse essere già in una situazione di sovrappeso strutturare l’approccio all’attività in modo graduale così da non creare sovraccarichi.

– Un allenamento non strutturato a dovere. Non si parla di allenamento in senso assoluto, deve
essere qualcosa di personalizzato e adattato ad ognuno, infatti quello che può andare bene
per un’atleta professionista che si dedica solo a quello può risultare un carico eccessivo per
lo sportivo amatoriale che magari arriva all’attività con una giornata lavorativa sulle spalle.

Riscaldamento/defaticamento non adeguati. Le strutture del corpo umano quando facciamo sport hanno un cambio di stato, si pensi ad esempio che in uno stato di riposo il 90% circa dei capillari sono chiusi, mentre in uno stato di sforzo il flusso sanguigno aumenta notevolmente, c’è un aumento della frequenza cardiaca, avviene il rilascio di una molteplicità di ormoni e altre molecole, alcune proteine (tipo l’elastina) cambiano la loro conformazione per consentire un aumento dell’ elasticità tissutale e garantire una migliore risposta agli
stress che l’attività richiede e tutti questi processi richiedono un certo lasso di tempo per attuarsi. Per questo si raccomanda un corretto riscaldamento e un’ altrettanto corretto defaticamento a fine attività

Abbigliamento/attrezzatura non adeguata al tipo di attività svolta. Prendiamo per esempio chi corre se non ha una calzatura idonea molto spesso si ritrova poi con problematiche tipo tendiniti, fasciti plantari ecc…

Infortuni passati trascurati. Il non recupero ottimale dopo un infortunio esita in dei piccoli
compensi che il nostro organismo mette in atto per proteggere la parte lesa. Questo squilibrio che si crea facilmente può portare alla lesione di altre strutture che si sostituiscono a quella precedentemente lesa o che si trovano in una condizione di carico maggiore.

– Terreno non adatto al tipo di attività. Attenzione alle superfici dove si pratica l’attività, terreni
troppo duri, pendenze eccessive, presenza di sconnessioni aumentano il rischio di infortunio

Gesto atletico non corretto. E’ fondamentale apprendere al meglio il gesto che la disciplina scelta richiede in quando eseguendolo adeguatamente l’impatto e il carico sul nostro corpo risulta minore. Prendiamo ad esempio lo sci, dove la cosa diventa subito evidente, una sciata “seduta” (peso a monte) aumenta la fatica per controllare gli sci e aumenta il rischio di caduta.

Andiamo adesso ad analizzare invece quelle che possono essere le buone abitudini per ridurre i
traumi derivanti dallo sport :

– Rispetta i tempi biologici di recupero

– Non concentrare la tua attività in sessioni di allenamento eccessivamente gravose

– Sii consapevole dei tuoi limiti (se corri una volta a settimana non metterti a fare gare di maratona,
ad esempio)

– Sottoponiti a una visita medico-sportiva prima di iniziare il tuo programma di attività (presso il nostro Centro dello Sportivo è possibile ricevere una consulenza su misura)

– Rivolgiti ad un preparatore/allenatore qualificato per programmare il tuo allenamento e non improvvisare magari affidandoti a video e tutorial fai da te. Un professionista infatti saprà consigliarti un programma che preveda di lavorare in giusta misura su parametri quali condizionamento cardiovascolare, forza, elasticità

– Parla con un nutrizionista per elaborare un regime alimentare che ben si sposi con le attività che pratichi

– Non speculare su abbigliamento/attrezzature, spesso sono fondamentali

– Scegli con cura un tipo di attività che sia compatibile con i ritmi della tua giornata

– In caso di comparsa di dolori rivolgiti al fisioterapista per una valutazione della problematica e non trascurarla

– In caso di attività all’aperto valuta bene il fattore ambientale ( terreni ghiacciati, temperature
eccessive, pioggia molto spesso non si accompagnano bene a determinate attività)

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